I paesaggi del West

20.05.2024

" Più sensibile è l'anima di chi contempla, più questi si abbandona all'estasi suscitata in lui da tale armonia della natura. Una fantasticheria dolce e profonda si impadronisce allora dei suoi sensi, ed egli si smarrisce, in uno stato di deliziosa ebbrezza, nell'immensità di questo bell'ordine, con cui si immedesima. Tutti i singoli oggetti gli sfuggono, ed egli non vede e non sente che i tutto. ''

(J. J. Rousseau, Fantasticherie di un passeggiatore solitario, 1782)

Nella seconda metà del Settecento anche nella cultura americana si diffondono i concetti del sublime e del pittoresco ispirati al pensiero di Edmund Burke che trovano immediatamente una corrispondenza visiva nella natura selvaggia americana. 

In questo clima s'inserisce anche il pensiero del filosofo Ralph Waldo Emerson che considera gli immensi panorami americani il luogo privilegiato in cui scorgere il Divino in terra. Nel suo saggio Nature (1836), Emerson teorizzava una visione religiosa della Natura, in cui l'impronta Divina era visibile in tutte le cose, dalle minime alle immense, anche se la rivelazione di questa trascendenza si manifestava solo all'uomo attento che sapeva immedesimarsi nell'osservazione.

In questo momento storico, l'America, uscita dalla Guerra di Secessione, trova un motivo d'identità nazionale nell'unicità della propria wilderness, che diventa oggetto di una nuova produzione artistica: cascate, montagne, foreste e deserti spettacolari offrono agli occhi dei pittori americani dell'Ottocento soggetti di impareggiabile bellezza.

I pittori esplorano, ripercorrendo le orme dei pionieri del Far West, molte parti dell'America alla ricerca di sempre nuovi squarci di natura incontaminata da ritrarre con la precisione del geografo, l'ansia della conoscenza del filosofo e la tensione spirituale del mistico.

Per questo gli artisti dello Stato di New York cominciano a scoprire le bellezze della valle del fiume Hudson, portando alla nascita della scuola dei pittori della Hudson River School, riconosciuta come uno dei movimenti culturali più importanti dell'Ottocento americano.

La consapevolezza dell'unicità del paesaggio americano risulta chiara al fondatore dell'Hudson River School, il paesaggista inglese Thomas Cole (1801/1848), che si era già formato secondo lo stile europeo dei canoni del pittoresco e del sublime. Per ritrarre una natura così peculiare come quella americana, Cole comprende che non si potevano riprendere gli schemi compositivi tradizionali, ma era necessario inventarne di nuovi. Ne risultano paesaggi di ampio respiro, che danno spazio agli aspetti selvaggi, spettacolari e indomabili dei fenomeni naturali.

Thomas Cole 

Thomas Cole nasce a Bolton l' 1 febbraio 1801 e muore a Catskill l' 11 febbraio 1848.                       Viene considerato il fondatore della Hudson River School, movimento artistico americano che fiorì nella metà del XIX secolo. La Hudson River School, così come gli stessi lavori di Thomas Cole, è nota per i realistici e dettagliati ritratti del paesaggio e della natura americani, che utilizzano temi del Romanticismo e del Naturalismo. Nella pittura di Thomas Cole non mancano i temi allegorici o simbolici, biblici e religiosi, storici e mitologici.


A View of the Mountain Pass Called the Notch of the White Mountains 

Crawford Notch, 1839

In questo scenario autunnale apparentemente idilliaco, le minuscole figure umane del dipinto sembrano ignare della possibilità della tragedia. Un uomo su un cavallo nero cavalca lungo un sentiero che zigzaga attraverso lo spazio pittorico; due figure e un cane stanno fuori dalla famosa Notch House Inn, e in lontananza una diligenza sta per passare attraverso la tacca. Eppure la prova del potenziale distruttivo della natura è evidente ovunque: gli alberi contorti in primo piano, gli alberi morti scheletrici e gesticolanti a media distanza, la forma a V della tacca (apparentemente squarciata da un processo soprannaturale) e l'oscurità, l'ampia nuvole temporalesche in alto a sinistra.

Albert Bierstadt

Nato a Solingen, 7 gennaio 1830 e morto a New York il 18 febbraio 1902. E' stato un pittore statunitense, tedesco di nascita, cantore del selvaggio West. Bierstadt basava i propri dipinti - pur con notevoli "abbellimenti" pittorici - su fotografie da lui scattate e su oggetti, soprattutto manufatti indiani, raccolti nel corso di svariati viaggi.

Nato in Prussia, Bierstadt era cresciuto negli Stati Uniti, a New Bedford, nel Massachusetts, dove la sua famiglia era emigrata quando aveva due anni e dove il padre, immigrato, aveva trovato lavoro come bottaio nell'industria di lavorazione delle balene. Dopo un inizio da autodidatta, nel 1850 aveva cominciato a lavorare come disegnatore. Nel 1853 si trasferì per tre anni in Europa per studiare pittura, e si recò a Düsseldorf, presso Johann Peter Hasenclever.

Tra il 1857 e il 1858, affinò la propria tecnica di paesaggista, con un viaggio in Germania, in Svizzera e in Italia. Nel 1859 si aggregò alla spedizione del colonnello Frederick W. Lander, che era stato incaricato dal governo di individuare un nuovo tracciato ferroviario per la California. Ciò consentì a Bierstadt di visitare zone montuose pressoché incontaminate e di incontrare carovane di coloni e di pellerossa, nel loro ambiente naturale. La cosa lo coinvolse tanto da fargli abbandonare la spedizione per girare da solo, per tre settimane, fotografando paesaggi, nativi e animali. 

Al ritorno le sue opere ebbero subito successo, segnatamente a Boston e nella sua città, grazie alla popolarità dei soggetti, ma anche alle tecniche pittoriche che aveva acquisito in Europa.

Dopo una sosta forzata, dovuta allo scoppio della guerra civile, riprese a viaggiare nel 1863, insieme allo scrittore Fitz Hugh Ludlow, le cui lettere favorirono non poco la successiva accoglienza dei suoi quadri, che mostravano paesaggi, fortini, cowboys e, soprattutto, carovane di coloni. 

Gli ultimi anni di Bierstadt furono segnati da un forte declino della sua popolarità. Egli morì improvvisamente a New York, a 72 anni.



Indians Spear Fishing 

1862

Il nuovo paesaggio epico che rappresentavano funzionava come un simbolo nazionale di grandezza e promessa, ma allo stesso tempo serviva come riflessione sul tema della natura e della divinità che si trova al suo interno. Bierstadt lasciò per la prima volta la costa orientale per viaggiare verso ovest nel 1859, accompagnando un viaggio sponsorizzato dal governo dal Missouri alle Montagne Rocciose. 

Compilato da un'attenta osservazione, schizzi e viste stereoscopiche prese durante la spedizione, Indians Spear Fishing ritrae l'Occidente come una natura selvaggia incontaminata e sublime che apparentemente può essere trovata solo nel Libro della Genesi della Bibbia. All'interno di uno spazio compresso, Bierstadt riunisce formazioni rocciose sterili, cascate imponenti, alberi esili, acqua cristallina che riflette affioramenti rocciosi e un picco che perfora le nuvole sottili e cariche di umidità, trasformandosi in nebbia sottostante. In primo piano ben illuminato vicino alla riva, una barca piena di tre nativi americani fornisce la scala e identifica il luogo come inequivocabilmente quello dell'Ovest; la barca carica di pellicce preannuncia le ricchezze della terra.



Mount Starr King, Yosemite

1866

Durante l'estate del 1863, Bierstadt visitò la Yosemite Valley in California e realizzò numerosi schizzi. Tornato nel suo studio di New York, li usò per produrre molti dipinti maestosi, inclusa questa vista del lontano picco di granito del Monte Starr King. Scene del genere hanno entusiasmato il pubblico della East Coast e hanno contribuito a incoraggiare i primi movimenti per salvaguardare le meraviglie naturali. Nel 1864, il presidente Lincoln firmò un disegno di legge che preservava Yosemite come proprietà pubblica.

Bierstadt includeva due nativi americani con un cavallo da soma nella sua composizione, e la loro presenza fa riferimento al fatto che le popolazioni indigene avevano abitato o visitato stagionalmente la regione per millenni. Nel corso del tempo, varie agenzie governative e militari li espropriarono di queste terre ancestrali. Sebbene non fossero più residenti nel parco nazionale, i discendenti delle sette nazioni indigene legate a Yosemite continuarono a vivere nelle aree vicine.



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